L'attaccamento

 

Nel corso del secolo scorso hanno preso piede numerosi studi sul tipo di relazione che intercorre tra il bambino e la figura d’attaccamento.

A partire dalla prima metà del 1900 si vedevano già affiorare le prime teorie, più o meno verificate, sul ruolo dell’attaccamento nello sviluppo psico-fisico del bambino, fino ad arrivare agli studi di John Bowlby, considerato ad oggi il padre di questa teoria. Bowlby non è stato il primo ad occuparsi di questi argomenti, anche se inizialmente si rifaceva a studi e ricerche di altri viene comunque considerato il fondatore della teoria dell’attaccamento; questo perché non si è limitato come altri allo studio degli istinti e delle pulsioni, teoria suggerita da S. Freud, nel rapporto madre-bambino. Bowlby ha approfondito l’argomento con studi sperimentali, indagando sulle motivazioni intrinseche che legano il bambino ad una figura primaria, la madre, oltre alla ricerca di cibo. Lo psichiatra inglese notò che il piccolo non ricercava solo il nutrimento e si accorse che il legame, l’attaccamento, era legato alla ricerca di protezione, di serenità, di calore affettivo, di sensibilità da parte della madre. Fu allora che iniziò ad interrogarsi su quali fossero le conseguenze dei diversi tipi d’attaccamento, che identificò come sicuro o insicuro, su quali fossero i meccanismi che si attivano all’interno di questa relazione particolare e, in base a questi meccanismi, quale fosse il modo migliore per dare ai bambini un attaccamento sicuro.

È utile fare una distinzione tra tre concetti simili tra loro nella teoria sviluppata da Bowlby: l’attaccamento, il comportamento di attaccamento e il sistema dei comportamenti di attaccamento.

Con il termine attaccamento si fa riferimento al tipo di attaccamento di una persona che può essere sicuro o insicuro. Avere un attaccamento sicuro significa sentirsi sicuri e protetti, mentre avere un attaccamento insicuro implica una moltitudine di emozioni concomitanti e contrastanti verso la propria figura primaria, come possono essere amore, dipendenza, paura del rifiuto, vigilanza e irritabilità. Il comportamento di attaccamento viene definito come


Fasi dell'attaccamento

Secondo Bowlby, l'attaccamento avviene in 5 fasi:

  • 0-3 mesi, pre-attaccamento: il bambino, pur riconoscendo la figura umana quando compare nel suo campo visivo, non discrimina e non riconosce specificamente le persone;
  • 3-6 mesi, attaccamento in formazione: inizia la formazione di un legame; il bambino discrimina le figure e ne riconosce una in particolare (quella che lo cura, lo coccola, lo nutre), inoltre nell'80% dei bambini subentra una reazione di paura nei contatti con gli estranei;
  • 7-8 mesi, angoscia: non avendo ancora sviluppato il concetto di “permanenza dell'oggetto”, la lontananza dalla figura allevante provoca angoscia nel bambino
  • 8-24 mesi, fase di attaccamento vero e proprio;
  • dai 3 anni in poi, formazione di legami: la figura allevante viene riconosciuta dal bambino che, oltre ad identificarne le caratteristiche fisiche, diviene consapevole del suo provare,sentimenti emozioni, sensazioni

In base alle risposte che i genitori daranno al bambino , si produrranno in seguito diverse tipologie di legame.

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